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RICERCA - SVILUPPO  - INDUSTRIALIZZAZIONE - PRODUZIONE

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La Storia

L’ingegner Giacomo Berti, fondatore della Berti Engineering srl, ha completato due percorsi di studio presso l’Università di Pisa. Al termine del primo (ingegneria logistica e della produzione), assunse il ruolo di production manager presso un’azienda leader nel settore del condizionamento e della refrigerazione. Ricoprendo quella carica, il giovane professionista capì e sperimentò che l’effettiva competitività delle imprese manifatturiere è vincolata al fatto che le opere di progettazione siano condotte mirando non soltanto a creare prodotti validi, ma anche a calcolare con esattezza i costi da sostenere per dar forma ai prototipi e, dunque, per fabbricare su vasta scala gli oggetti ideati. Di lì a poco, l’ingegnere ebbe modo di applicare questo concetto in pratica, progettando personalmente refrigeratori industriali e grandi unità di trattamento aria che si dimostrarono efficienti, durevoli e, appunto, realizzabili a un costo ragionevole.

Specializzazioni

Spinto dal desiderio di ampliare il suo sapere Berti tornò all’università, laureandosi in ingegneria meccanica. Nel frattempo, aiutò un costruttore di macchine a controllo numerico, centri di lavoro, torni e macchine per il taglio ad acqua, aggiornando le versioni esistenti e inventandone di nuove. 

Dopo aver conseguito una specializzazione in tecnologie di produzione per l’industria meccanica, l’ingegner Berti fornì consulenze a fabbricanti di macchine alimentari e mezzi di sollevamento, spendendosi per far comprendere che il progetto influisce direttamente sui processi produttivi, ossia che la marginalità economica di un prodotto altro non è che il risultato di come il prodotto stesso è stato pensato. Ecco perché l’assistenza prestata dall’ingegnere va oltre la mera progettazione di un certo macchinario, impianto o dispositivo, ma copre l’organizzazione del ciclo produttivo e la gestione dei dipartimenti in esso coinvolti (ufficio acquisti, divisione logistica, magazzino, officina meccanica, ufficio spedizioni e via dicendo).

Gli obiettivi

Gli obiettivi che Berti Engineering insegna a perseguire sono la tutela della qualità che ha reso il Made in Italy sinonimo di eccellenza nel mondo, il mantenimento della flessibilità tipica delle nostre piccole e medie imprese e l’espansione della capacità produttiva. Una delle frasi che l’ingegnere ama ripetere a quanti richiedano il suo intervento è: <<La forza di un’azienda è, per così dire, “intrinseca” alle prime linee del disegno meccanico. Bisogna essere in grado di costruire ottimi prodotti senza sobbarcarsi il peso di investimenti in attrezzature costosissime, stimolando piuttosto la creatività del personale, in maniera da lanciare di continuo soluzioni tecniche che migliorino sensibilmente le condizioni di lavoro di chi utilizza i macchinari. Con investimenti esosi che io definisco “statici”, non si fa crescere l’impresa, ma la si “zavorra” bloccandola in partenza.>>

La Mission

La valorizzazione delle risorse umane deve quindi essere considerata la base di qualsiasi piano di sviluppo aziendale davvero efficace. Un buon dirigente ascolterà sempre e comunque i suoi collaboratori, sforzandosi di cogliere il significato delle loro osservazioni e recependo tanto i suggerimenti quanto le eventuali critiche. Detto che ascoltare è il passo iniziale che un’impresa deve compiere per avere successo, i due immediatamente seguenti sono innovare senza sosta, mettendo a punto tecnologie più sicure, funzionali, semplici da usare, facili da mantenere ed economiche da gestire, e produrre secondo i principi del total quality management.

 Ferme restando queste priorità, ogniqualvolta coadiuva un imprenditore, l’ingegner Berti adotta un metodo articolato in cinque momenti (definire, misurare, analizzare, migliorare e controllare) tramite cui individua i “punti deboli” dell’azienda e ne pianifica la correzione. Generalmente, bastano alcuni mesi perché lo stato finanziario dell’attività si riveli più roseo, a fronte di una netta discesa dei costi che, fissati entro limiti rigorosi, non sono soggetti a fluttuazioni verso l’alto dovute a sviste in fase di acquisto dei materiali e dei componenti, o a errori nell’espletamento del processo produttivo. Tuttavia, il vero e proprio “salto quantico” avviene quando l’ingegnere, edificando sulla sopracitata flessibilità delle piccole e medie imprese italiane, trasmette ai membri degli uffici tecnici e agli operai le conoscenze necessarie a perfezionare i prodotti già in commercio e a crearne continuamente altri di gran lunga superiori. Infatti, a distanza di cinque o dieci d’anni dall’immissione sul mercato, anche la più geniale delle invenzioni va incontro alla “fine naturale tecnologica”, e pertanto l’abilità di tradurre rapidamente idee e intuizioni in macchine, impianti e apparecchiature funzionanti rappresenta un elemento chiave affinché un’azienda fragile si trasformi in una solida e fiorente realtà imprenditoriale.

L’atteggiamento che l’ingegner Berti vuole diffondere è ben espresso dal passaggio di una sua email scritta in risposta a una persona desiderosa di rinforzare l’azienda di famiglia <<… come molti altri, il settore in cui la sua ditta opera è sempre più affollato e, di conseguenza, competitivo. Limitarsi a “stare in piedi”, a “galleggiare” non porta lontano: bisogna vincere. Chi vince? Chi è seriamente determinato a migliorare. Chi si mette in discussione, mostrando apertura mentale. Chi dà prova di flessibilità, adattando la propria offerta alle esigenze dei clienti. Chi premia i collaboratori più talentuosi e appassionati, incoraggiandone le creatività. Insomma, un’azienda vincente è quella che plasma il “proprio mondo”… >>

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